A COSA SERVE IL MASSAGGIO?

Il massaggio è una tecnica molto antica usata fin dall’antichità per diversi scopi.        In base alla patologia o all’obiettivo che si vuole raggiungere col massaggio si possono impiegare diverse tecniche.
Il massaggio può essere usato anche in cani sani come per esempio in soggetti che praticano sport per preparare il corpo alla prestazione agonistica oltre che in un paziente patologico ad esempio con algia localizzata in un distretto per alleviare il dolore, ridurre la tensione muscolare e inibire il sistema nervoso.

Il massaggio ha un’azione di tipo meccanico sui tessuti molli, in particolare è molto efficace in caso di contratture muscolari andando a svolgere un’azione miorilassante, volta a diminuire il dolore, a aumentare la mobilità della zona trattata e la circolazione sanguigna e linfatica. Inoltre, durante il massaggio grazie allo stimolo conseguente al contatto fra le mani dell’operatore e l’animale il corpo rilascia sostanze che vanno a ridurre la quantità di ormoni dello stress, provocando una diminuzione della pressione sanguigna, abbassando la frequenza respiratoria e favorendo la digestione. Il massaggio favorisce il rilascio delle endorfine, sostanze naturali prodotte dal corpo con lo scopo di alleviare il dolore, e attiva i neuropeptidi, messaggeri intracellulari del sistema nervoso. Questa tecnica che è parte integrante di molti protocolli fisioterapici è spesso eseguita dopo l’utilizzo della tecar in quanto si va ad aumentarne l’efficacia.

 

QUANDO E’ INDICATO?

CONTROINDICAZIONI

 

IL MASSAGGIO: TECNICA

Prima fase del massaggio in cui si inizia a accarezzare il cane esercitando una pressione media a partire dal collo e scendendo lungo le zampe anteriori per poi procedere lungo la colonna e gli arti posteriori. Tutta la superficie della mano deve essere a contatto col cane. Oltre che per preparare i tessuti alle manipolazioni successive ha molta importanza per valutare il tono muscolare, se vi è gonfiore, masse o zone di variazione della temperatura. I tessuti quindi vengono scaldati, i muscoli si rilassano ed è favorito il drenaggio venoso e linfatico.

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Tecnica usata soprattutto in caso di gonfiore localizzato e a livello degli arti.
Si parte dalla porzione distale degli arti e si procede prossimalmente applicando con le mani una pressione media. Ha lo scopo di rimuovere le tossine presenti nel corpo e aiutare il drenaggio linfatico e venoso.
Inoltre favorisce la mobilità tissutale e in base alla velocità con cui viene eseguito può aumentare o diminuire il tono muscolare.

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Si deve applicare una pressione tale da raggiungere i tessuti posti in profondità.
Sotto questo nome si raggruppano diverse tecniche fra cui il kneading, wringing, skin rolling e pick-up-squeeze. Queste tecniche possono essere usate solo su un tessuto che è stato precedentemente scaldato in modo adeguato. Queste tecniche hanno come principio di funzionamento l’andare a diminuire e poi aumentare il flusso di sangue nell’area che viene trattata. Questa restrizione all’afflusso di sangue in un’area porta il corpo a reagire quando la pressione viene rilasciata facendo affluire nuovo sangue arterioso ossigenato e ricco di nutrienti nella zona. Quindi lo scopo principale del petrissage è stimolare la circolazione sanguigna specialmente quando queste tecniche si applicano a livello superficiale usando minore forza mentre quando si va ad agire a livello dei tessuti profondi principalmente si usano per diminuire le adesioni fasciali.

 

Quando si esegue l’efflurage si possono individuare dei muscoli in cui è presente un tono aumentato. In questa fase possiamo agire su questo ipertono applicando una pressione costante per circa 15 secondi per poi spostarci in un’altra area e ripetere questa operazione numerose volte. Ciò che accade a livello del muscolo è che quando si applica una pressione si va a diminuire il flusso sanguigno e quando si rilascia si ha un aumento della vascolarizzazione e tutto questo ripetuto numerose volte va a diminuire il tono muscolare.
Inoltre questa tecnica come anche le precedenti favorisce il ritorno venoso e linfatico, aiuta la rimozione delle tossine, favorisce la mobilita del tessuto fibroso e connettivo.

 

È una tecnica che si può usare su un’area ampia in cui è presente un tono muscolare aumentato come ad esempio a livello dei muscoli glutei. Si può eseguire con la tecnica del clapping in cui le mani sono posizionate a coppa oppure con quella del hacking in cui si posizionano le mani aperte ed è il bordo ulnare a colpire verticalmente il muscolo.

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A livello dei ventri muscolari possono essere individuate delle piccole aree di spasmo che alla palpazione possono essere dolorose per l’animale.
Questi noduli sono localizzati e si possono trattare andando a applicare una pressione costante per 20 secondi e poi si rilascia per 10 secondi ripetendo questa operazione per almeno quattro volte.

 

Il tessuto cicatriziale che si forma in seguito a un trauma può provocare dolore o impedire ad esempio una corretta escursione articolare.
Per questa ragione si può agire su questo tessuto cercando di andare a ridurlo mediante questa tecnica. Si esegue usando l’indice e il medio inclinati a 90° rispetto alle fibre muscolari e si applica una pressione perpendicolare alla direzione delle fibre. Siccome questo tipo di manovra è fastidiosa per l’animale al termine si fa un massaggio rilassante per alleviare il dolore.

 

E IL PROPRIETARIO?

Il proprietario ha un ruolo fondamentale fin dai primi mesi di vita dell’animale. Infatti lo può abituare a essere accarezzato e manipolato in qualunque parte del corpo in quanto l’efficacia di un massaggio dipende anche da quanto questo è tollerato dall’animale. Inoltre il fisioterapista può insegnargli a massaggiare il proprio cane anche a casa dove alcuni soggetti sicuramente sono maggiormente a loro agio o nel caso di cani sportivi prima e dopo una prestazione atletica.

 

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